| Derek Redmond Lo sport 2-8-2008 - In un mondo dello sport capace di farci sentire presi in giro, umiliati e di urlare che lo sport deve essere pulito, in un mondo in cui anche le olimpiadi sono accerchiate da soldati, c'è chi, in mezzo a mille lacrime e cuori spezzati, sa donarci un sorriso. E' alle olimpiadi di Seul che Derek Redmond, atleta inglese di belle speranze, noto per la sua potenza ed eleganza, ha la sua prima occasione. Derek parte bene, corre, lotta, ma la fortuna gli è contraria. E' costretto a fermarsi, la sua caviglia è rotta. L'infortunio, molto serio, interessa il tendine d'achille. Il ragazzo, depresso e triste, torna a casa. Di li a quattro anni, con molte operazioni, moltissima fisioterapia e ancor più volontà, torna a correre ad alti livelli. Alle olimpiadi di Barcellona è determinato a correre, non vuole arrendersi e, supportato dal padre, si prepara alla gara. Giunto alle semifinali, l'autoironica t-shirt del padre "Hai fatto pace con il tuo piede, oggi?", non sortisce l'effetto desiderato. Quando Derek, libero, felice e sicuro è un testa, sente di nuovo quel terribile rumore di ossa che si rompono, annuncio di qualcosa di inaspettatamente terribile. Si accascia per terra, il sudore misto alle lacrime, più dovute alla frustrazione che al dolore. Derek non si arrende, ora è arrivare, il traguardo. Si rialza più e più volte, per crollare sempre dopo pochi metri. Ora è stato superato, ma non importa: più di 50000 spettatori sono distolti da quel ragazzo che lotta come un eroe per se stesso e per lo sport. Uno scrosciante applauso accompagna ogni suo passo. Quando, sfinito, arriva al traguardo e accetta finalmente la barella, il pubblico, commosso fino alle lacrime, gli dedica una standing ovation di alcuni minuti. Questo è il vero sport, e non sarà rovinato dalle olimpiadi di pechino, o da un Moggi qualunque, uno sport che non morirà mai.
Ps: mi scuso con D'ingiullo che ha già trattato il tema, ma mi sentivo in dovere di dire la mia su questo fatto. Spero di aver messo qualcosa di mio per rendere bene il suo significato.
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